Di recente nella pagina di 47 - Dead Man Talking abbiamo caricato un nuovo capitolo della nostra Webseries (che potrete seguire qui: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.561755967251509.1073741845.439472922813148&type=3)
intitolato: 25 - O' Natale.
Questo capitolo oltre ad essere il nostro regalo Natalizio per i nostri fan, presenta al nostro pubblico due new entry in Artsteady. Il disegnatore Lorenzo Sabia (https://www.facebook.com/artoflorenzosabia) e Giovanni di Meglio , sceneggiatore della storia. Giovanni non si è occupato solo di questo progetto, ha "complottato nell'ombra" affinchè 47DMT#2 potesse essere completato e pubblicato, ha aiutato a gestire il gruppo artistico, coordinato le deadline, e svolto un ruolo da vero editor, un ruolo non visibile al pubblico, ma fondamentale.
Dunque chi è Giovanni? Andiamolo a scoprire attraverso le sue stesse (ironiche) parole.
Il 4 agosto 1989 viene rinvenuto ,sotto un cavolo
nero nei pressi di Massa di Somma, un abominio metà cartoni animati
degli anni '90 e metà turbe psichiche. Una giovane coppia decide di
allevarlo come proprio figlio, col nome di (e qui lasciamo la
digressione ai sempre in bolletta sviluppatori di wikipedia) Giovanni
Di Meglio. Il Piccolo cresce rapidamente in larghezza nutrendosi di
Benni, Calvino e Bukowsky, rigurgitando di tanto in tanto brevi
racconti nel suo comodino.
Intorno ai quattordici anni si accosta
al mondo dei comics: è un evento disgraziato e folgorante. Comincia
così a cercare qualcuno in grado di sopperire alle sue (evidenti)
difficoltà col disegno trovando in Lorenzo Sabia il perfetto
compagno di giochi, con il quale pubblica sull'inserto a fumetti del
giornale d'istituto del Liceo Vittorio Emanuele II una storia di sole
due pagine incentrata sulla fredda cronaca del suicidio di un
ragazzo. È l'inizio della fine.
Ottenuta la Maturità Classica nel
2008, fonda la rivista a fumetti “Malefico”, insieme a Lorenzo
Sabia e Gianmarco de Chiara. Sulle pagine di Malefico pubblica sei
episodi della serie “Johnny la Mente”, la rubrica “Soluzioni
estreme per problemi quotidiani” e svariate altre storie brevi,
oltre ad articoli riguardanti la storia del fumetto americano ed
interviste a fumettisti come Simone Lucciola e Simone Bianchi.
Durante i tre anni di vita di Malefico, inoltre, fa esperienza del
mondo dell'editoria e delle autoproduzioni, curando da vicino la
comunicazione, le collaborazioni, la produzione, la stampa e la
vendita della rivista. Insomma, la colpa è anche un po' nostra che
in quei tre anni non gli abbiamo detto nulla.
Alla chiusura di Malefico segue una
pausa dal mondo delle edizioni a fumetti, durante la quale si laurea
in Fisica presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. E
qui niente da dire, se non che le responsabilità vanno ripartite in
egual misura.
Nel mese di luglio 2014 ci casca pure
la Artsteady, che lo carica a bordo come sceneggiatore - assistente
alle edizioni – factotum tappabuchi – cacciuttiello di redazione.
Stavolta la colpa se la prende tutta Davide Tinto, che aveva già
collaborato col mostro ai tempi di Malefico e non ha detto niente a
nessuno.
E quindi il fatto è questo: dite no
all'omertà, dite si a Valsoia.
Ndr: Oh, pare che dovessi scrivere
una biografia, ma ormai già ho scritto 'sta roba. Facciamo così: se
facciamo finta che ho scritto una cosa seria e siamo in tanti la
gente alla fine ci crede pure. Mi raccomando, omertà.